Benvenuti nel “laboratorio” di Viggiù.
Il paese della Valceresio, costretto alla zona rossa per l’impennata di positivi al covid, sarà sottoposto a partire da sabato a una vaccinazione di massa, utile a mettere in sicurezza tutta la popolazione residente.
Al momento, si registrano 13 varianti scozzesi, 3 inglesi e 5 non identificate. Va però sottolineato che l'accertamento della tipologia di variante dipende dalla carica virale. Per questo gli altri 58 casi di positività al covid, che potremmo definire "a basso contagio" non può essere scientificamente collegata a questa o quella variante.
Sul fronte operativo, spiega la dirigente ATS Ester Poncato che coordinerà la vaccinazione di sabato, "Viggiù rappresenterà un utile banco di prova per testare la macchina organizzativa, che dopo queste prime fasi di campagna dovrà, dosi permettendo, ampliare la propria capacità di vaccinare".
A proposito di vaccini e di precedenze. Il Direttore Sanitario Giuseppe Catanoso promette, alle persone che hanno meno di 80 anni ma soffrono di patologie croniche, che la Fase 2 della campagna vaccinale si concentrerà, prima di tutto, su di loro. E avverte: "Fate riferimento al vostro Medico di Base per maggiori informazioni su modalità e tipologia di farmaco suggerito".
Per quanto riguarda la richiesta di Confartigianato sul coinvolgimento delle imprese nel piano vaccinale (per rivedere il servizio, clicca qui), ATS è chiara: “Se Regione Lombardia darà il proprio assenso, stenderemo un protocollo concordato con le associazioni. Ovviamente, lo ripetiamo, tutto sarà più facile se la distribuzione di dosi sarà all'altezza delle esigenze”.
Infine, un appello accorato (e preoccupato), specie ai più giovani: "I numeri ci dicono che l'incubo è tutt'altro che finito. Il caso Viggiù potrebbe estendersi ad altre zone del varesotto. Per evitarlo occorre rispettare scrupolosamente le regole di sicurezza e distanziamento. La cosa, conclude Catanoso, riguarda anche i vaccinati: non togliete la mascherina. Sebbene siate più al riparo di altri, non conosciamo a sufficienza il virus per poter rinunciare ai dispositivi di protezione".