Situazione preoccupante, dati in peggioramento, rianimazioni nuovamente intasate.
Il quadro della lotta al covid ci allontana nuovamente dalla tanto agognata meta, quella del ritorno alla normalità e all'allentamento delle restrizioni.
Proprio per questo, a fare la differenza, è il capitolo vaccini, unica via d'uscita da un'emergenza ancora drammatica. Ed è su questa sfida epocale che Regione Lombardia ha concentrato l'attenzione nell'incontro di oggi, presentando le novità del Piano Vaccinale, con tanto di numeri, asticelle, ambizioni e nuovi alleati.
I lombardi da vaccinare, complessivamente, sono 6, 6 milioni. Per consentire di raggiungere l'obiettivo è necessario che vi siano due condizioni. Da un lato, la disponibilità delle dosi (da tutti auspicata ma, purtroppo, non ancora garantita). Dall'altro, l'efficacia pratica e logistica delle operazioni.
Ed è su quest'ultimo punto che si sono concentrati il governatore Attilio Fontana e la vice presidente-assessore al Welfare Letizia Moratti, affiancati dal coordinatore della campagna Guido Bertolaso e dall'assessore alla Protezione Civile Pietro Foroni.
La prima novità riguarda i partner che daranno manforte a Palazzo Lombardia per agevolare registrazioni e prenotazioni. Si tratta di Poste Italiane, che metteranno a disposizione portale internet, call center, uffici e portalettere (per interloquire coi cittadini direttamente a casa): ai cittadini sarà proposto un ventaglio di 4 possibili appuntamenti tra i quali scegliere.
L'obiettivo è di vaccinare 170 mila persone al giorno, grazie al contributo di medici, infermieri, volontari di protezione civile e privati accreditati. Il grosso delle somministrazioni, 140 mila al giorno, sarà effettuato nei Centri Massivi (o HUB): in provincia di Varese ce ne saranno 4: Malpensa Fiere di Busto Arsizio, tensostruttura della Schiranna, Palestra della scuola Pizzigoni di Saronno e tensostruttura di Rancio Valcuvia.
Totale previsto, tra Varese e Como, 24 mila vaccinazioni al giorno.
Le altre 30 mila somministrazioni dovranno essere gestite da strutture ospedaliere (pubbliche e private accreditate), ambulatori, medici di medicina generale, farmacie e RSA.
A margine, prima di partire per Varese, dove ha partecipato a una videoconferenza coi sindaci varesotto e comasco, per poi spostarsi al centro vaccinale di Viggiù (per vedere il servizio sull'avvio della vaccinazione a tappeto in Valceresio, clicca qui), Guido Bertolaso, medico prima ancora che esponente istituzionale, ha duramente attaccato i colleghi che bocciano il coinvolgimento degli specializzandi nella campagna vaccinale: "Chi ha scelto questa professione ha l'obbligo morale di mettersi a disposizione.
E siccome il coinvolgimento degli specializzandi è previsto da una legge dello Stato - chiosa - è bene che si valuti la possibilità di precettare gli addetti ai lavori affinché facciano il loro dovere".
Oggi Bertolaso ha visitato il centro vaccinazioni di Viggiù: per vedere il servizio, clicca qui