Domani andrò a fare la prima dose di vaccino, in qualità di docente. C’è solo un piccolo problema: la sede del punto vaccinale. Io, varesino, devo spostarmi a Como. Non trovate che si assurdo?
Parole di Alessandro Pepe, consigliere comunale del Partito Democratico, nonché, appunto, insegnante, normalmente "allergico" alla facile polemica, ma in questo caso combattivo al punto giusto: "Quando ho ricevuto la convocazione, ho subito notato due stranezze. La prima è che, in barba al buonsenso, nonostante io risieda in provincia di Varese, mi venga assegnata una sede vaccinale in un'altra provincia. La seconda, ancor più singolare, è che, nonostante io abiti nel capoluogo, ove sono già presenti strutture vaccinali e dove è in fase di completamento (alla Schirana) uno dei poli più grandi dell'Insubria, io venga costretto ad andare a Como.
Ma c'è un ulteriore motivo di dissenso: il fascicolo consultato da Pepe consente di annullare l'appuntamento entro 3 giorni lavorativi precedenti alla data indicata, altrimenti si rischia la multa. Peccato - precisa l'esponente dem - che la comunicazione mi sia arrivata per sms 24 ore prima della vaccinazione!".
La chiosa è tutta politica: "Oltre a confermare una certa disorganizzazione generale, noto uno scarso coordinamento tra Regione e ATS".