E’ come se l’orologio della direzione si fosse fermato a un anno fa, all’inizio della pandemia, ai sacrifici richiesti e allora comprensibili, visto che, a quel tempo, era lecito definire il covid un atroce mistero.
Oggi, però, secondo i sindacati, è necessario un cambio di passo che ASST Sette Laghi, dicono, non è ancora riuscita a fare. La musica, sentenziano, è la stessa del Marzo 2020, con turni di 12 ore, chiusura e spostamento reparti, blocco di permessi e ferie, divisione del problema sui diversi presidi.
Risultato, personale sempre più stanco, esposto e stressato.
Poi la stoccata finale, che paragona il trattamento dei lavoratori, da parte dell’azienda ospedaliera, a quello del colosso Amazon, al centro, nei giorni scorsi, di uno sciopero nazionale. E quella a Regione Lombardia, accusata di aver tagliato 170 milioni di euro alla spesa sanitaria.
Nel servizio, la voce della protesta.