Lo smart working, o più in generale il lavoro a distanza, ha indubbiamente spostato il baricentro di numerose aziende e uffici. Qualcosa, appena possibile, rientrerà nella sua sede canonica. Altro resterà distante, in una logica che abbina il taglio dei costi fissi all’agilità delle interlocuzioni.
Un tema affrontato, durante il convegno di Agire in Comune su “Fare Impresa” (per rivedere l'intero evento, clicca qui), da Fabio Ciovati, commercialista e docente di economia aziendale alla LIUC, che sulla base della propria esperienza personale raccomanda di ampliare gli orizzonti nel segno della flessibilità. Perché in alcuni settori, in primis quello della consulenza, l’annullamento della distanza fisica facilita la nascita di nuove relazioni e privilegia la qualità dell’offerta.