Tomasella torna in pista. Contro il coprifuoco

Il leader di Varese Libera e i suoi fedelissimi manifestano a Varese, a suon di slogan, striscioni e fuochi d’artificio. Bersaglio, le restrizioni imposte a bar e ristoranti

"Varese Libera è contro il coprifuoco da 14 mesi e si batte pacificamente per la difesa delle libertà fondamentali, del lavoro e della dignità. E' ora di finirla coi DPCM incostituzionali, illegittimi e dannosi!".

Francesco Tomasella è tornato a gridare gli slogan che ormai da tempo lo hanno fatto conoscere sul territorio (e anche più in là, visti i recenti assalti di un noto format satirico di rilievo nazionale), ponendolo al centro di una serie di iniziative marcatamente ostili al bagaglio di veti, vicoli e restrizioni che, dall'inizio della pandemia, rendono la vita difficile a baristi, ristoratori e, più in generale, al settore del commercio.

Anche ieri, lunedì sera, primo giorno di Zona Gialla e di (parziali) riaperture, il leader di VL e alcune decine di suoi fedelissimi hanno portato il proprio dissenso nel centro di Varese dopo le fatidiche ore 22.00, invocando la riapertura totale, la fine dei decreti e quella "disobbedienza civile" di gandhiana memoria cui Tomasella dichiara di ispirarsi.

Il corteo, partito da Piazza Giovine Italia, ha raggiunto Montegrappa armato di striscioni, cori e fuochi d'artificio.

Le forze dell'ordine presenti sul posto hanno identificato alcuni dei presenti. Il tutto, in ogni caso, si è risolto in un chiassoso quanto innocuo fuoriprogramma, che non ha provocato danni né tensioni.

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