L’esempio di Erik, in sella sfidando il destino

Caduto da cavallo dieci anni fa, il 10 luglio del 2011, l’ex fantino è tornato a vincere nell’endurance equestre, nonostante la paralisi del lato sinistro del corpo

«Non mollare mai» è molto più di un motto di vita per Erik Fumi, ospite di Filippo Brusa nella quattordicesima puntata di Vincere per raccontare la sua storia drammatica ed esemplare allo stesso tempo: la sua carriera di fantino, incominciata con tanta passione, sulle orme di papà Tebaldo e di nonno Edo, si è interrotta bruscamente domenica 10 luglio 2011 all’ippodromo Federico Caprilli di Livorno, per la caduta da cavallo che lo aveva mandato in coma, procurandoli la paralisi (emiplegia) del lato sinistro del corpo.
Dopo tanta riabilitazione, e grazie all’incessante sostegno di mamma Grazia e papà Tebaldo, Erik è tornato in sella, prima nel dressage e poi trovando la sua dimensione nell’endurance equestre, consistente in corse di resistenza su percorsi di varia natura e un chilometraggio che varia dai 30 ai 160 chilometri.
Trascinato dal suo credo, ben condensato nella frase «Vincere è sfidare il destino e lottare per i miei sogni», è riuscito così a centrare nuovi successi, diventano un esempio di sportivo irriducibile, dal cuore generoso e dallo spirito che non si lascia sconfiggere.

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