"Nell'area del luinese ci si vaccina poco, anzi pochissimo".
Lo afferma ATS Insubria, preoccupata da un dato strettamente legato all'aumento di contagi che va registrandosi proprio in quell'area geografica (e nel Medio Lario). Da qui l'appello del direttore Giuseppe Catanoso ai medici di medicina generale del territorio: "Contattate i vostri pazienti e convinceteli. dove ci si vaccina meno, ci si contagia di più". Ricordando che, aggiunge, nei nostri centri viene somministrato in prevalenza il Pfizer, farmaco non più sperimentale, bensì riconosciuto e validato ufficialmente.
Su scala complessiva, invece, le vaccinazioni procedono a pieno ritmo: 2 mila prenotazioni al giorno nelle province di Varese e di Como. In crescita il numero di giovanissimi che, in previsione della ripresa scolastica, decidono di farsi avanti. Meno soddisfacente, secondo l'Autorità Sanitaria, la risposta dei quaranta-cinquantenni.
Capitolo delicato quello degli operatori sanitari. Circa 50 mila il numero di professionisti registrati nei relativi albi, un migliaio (600 nel varesotto, 400 nel comasco) coloro che, per motivi diversi, sono al centro di accertamenti perché non risultano vaccinati. Il 10% degli interessati ha già rimediato. Altre posizioni verranno presumibilmente archiviate perché relative a operatori attivi all'estero (in Svizzera) e vaccinati in loco. ATS ricorda che, in caso di reiterato rifiuto, il professionista rischia la sospensione dal proprio Ordine.
Infine, il Green Pass. Lo 0,2% delle persone già vaccinate, o guarite dal covid, non ha ancora ricevuto il "lasciapassare". A loro ATS Insubria garantisce una risposta solerte (48 ore al massimo). Gli interessati possono accedere al sito www.ats-insubria.it, cliccare l'area della "certificazioni verde" presente sulla homepage, compilare il format coi dati anagrafici e caricare gli allegati che documentano la guarigione, il tampone, o la vaccinazione eseguita, in Italia o all'estero.