Arrivano uno dopo l’altro, poco dopo mezzogiorno. Hanno età, provenienza e specialità diverse. Ma sono tutti Campionissimi, come indica la giornata che Alfredo Ambrosetti ha organizzato anche quest’anno a Villa Ponti.
A farsi notare da subito, come lo skyline di una grande città, sono i giganti del basket targato Ignis, riflessi di un talento stagionato e impresso nel loro luminoso sorriso. Sono Ossola e Zanatta, Meneghin e Raga, Yelverton e Vittori.
Con loro c’è Antonio Bulgheroni, pilastro manageriale di un basket che il Toto ha giocato, presieduto, guidato, sostenuto. E oggi porta in dote il colosso Luis Scola.
C’è la stella di ieri e conduttrice di oggi Sara Simeoni, lo zio per eccellenza Beppe Bergomi, il mitico Livio Berruti e poi Adorni, Bordin, Centa, la plurimedagliata Vezzali, oggi al governo e in collegamento da Roma. Risuonano i nomi più altisonanti del ciclismo: Bartali, Coppi, Binda, Girardengo. E i campionissimi di oggi, protagonisti di una stagione sportiva mai così entusiasmante. Basti citare Martinenghi, Morlacchi, Barlaam, Cesarini e Tortu.
Maestro di cerimonie, Pier Bergonzi della Gazzetta, ospiti d’onore, Ferruccio De Bortoli e Stefano Zecchi, oltre alle principali autorità del territorio. E al presidente di Camera di Commercio.
Padrone di casa, neanche a dirlo, Alfredo Ambrosetti, insieme all’inseparabile Lella, moglie del comandante supremo, ma anche esponente nazionale di quella magnifica sfida che risponde al nome di Special Olympics. Per Ambrosetti la parola d’ordine è “emozione”: dell’incontro, del ricordo, della celebrazione di ciò che per più conta per lui: dare un senso alla propria vita.