Furbetti del Reddito, 146 mila euro non dovuti

30 stranieri percepivano il sussidio senza averne diritto, falsificando i requisiti. Ottenuti, a spese dei contribuenti, decine di migliaia di euro nel giro di pochi mesi. Le indagini dei Carabinieri sono iniziate a Cassano Magnago. Ora la Procura cerca altri truffatori

Chiunque pensi di poter circoscrivere a una sola zona d'Italia il fenomeno dei "furbetti" si sbaglia di grosso.

Coloro che hanno approfittato del Reddito di Cittadinanza non per beneficiare di un paracadute sociale in attesa di tempi migliori, ma per percepire in maniera truffaldina un bonus cui non avevano diritto, si trovano purtroppo ovunque, anche in provincia di Varese.

Ne sa qualcosa la Stazione dei Carabinieri di Cassano Magnago, perché proprio da lì sono scattate le prime indagini, risalenti al mese di Maggio.

Tutto comincia nell'Ufficio Postale della città, dove i militari dell'Arma notano il sospetto andirivieni di persone, di nazionalità rumena, i quali riscuotevano il RdC, non solo per sé, ma anche su delega di altri 12 connazionali. Gli interessati venivano prontamente denunciati, poiché risultavano fittiziamente residenti in Italia.

A quel punto il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Varese, unitamente alla Compagnia di Busto Arsizio, coordinati dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, avviavano delle indagini approfondite, volte ad accertare l’eventuale presenza di organizzazioni utili a favorire, in maniera sistemica, l’ottenimento del contributo pubblico, senza averne diritto.

Nel giro di alcuni mesi, i nodi sono venuti al pettine, accertando che almeno trenta persone, non di nazionalità italiana, fornendo false dichiarazioni relative ai requisiti previsti dall’articolo 7 del D.L. 4 del 28.01.2019 (quello che ha varato la misura sociale, appunto), hanno fraudolentemente e continuativamente percepito lo specifico beneficio, per un importo complessivo di circa 146.000 Euro.

Gli stessi, in particolare, che avrebbero dichiarato falsamente di essere residenti nel territorio nazionale da almeno dieci anni, in realtà erano residenti in Italia da un periodo più breve o addirittura, in alcuni casi, non lo erano mai stati, risultando quindi irreperibili.

Le indagini dei Carabinieri, coordinati dalla Procura, proseguono a pieno ritmo, per scovare altri furbetti.

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