I fatti risalgono alla notte del 10 Novembre a Varese e del 13 a Saronno.
Scritte, muri imbrattati e offese che hanno colpito in particolare Piero Galparoli, esponente di Forza Italia che si era detto favorevole a misure restrittive mirate sui non vaccinati e che per questo è stato duramente attaccato e indicato come nazista. Nei guai sono finite due persone.
Le indagini, coordinate dalla pm Susanna Molteni della Procura di Busto Arsizio, sono tutt’ora in corso e potrebbero portare a ulteriori dettagli.
Al centro dell’attenzione, insomma, c’è la cosiddetta propaganda novax. Definizione forse imprecisa, senz’altro generica, ma indicativa di un periodo difficile, spinoso, che talvolta vede le legittime critiche di alcuni sfociare in veri e propri reati come le minacce, l’imbrattamento, la diffamazione, le manifestazioni non autorizzate. Approcci su cui la Questura di Varese non intende fare sconti.
"Riscontro un clima analogo a quello degli anni Settanta", sentenzia il Questore Michele Morelli.