Gildo, una vita intera con le mani in pasta

Una lunga storia, che inizia nel 1933: quella del panificio Colombo di Busto Arsizio. Scomparso recentemente, papà Ermenegildo ha trasmesso ai suoi figli l’amore per il lavoro, la passione, il desiderio di sperimentare e guardare sempre al futuro

Una lunga storia, che inizia nel 1933, quando Giovanni Colombo prende in gestione il panificio della cooperativa di Venegono per aprire poi il suo primo punto vendita, in via Don Minzoni a Busto Arsizio. Il negozio - ancora oggi in attività - è il simbolo della tenacia di quell’uomo che - senza paura -  ha investito risorse e idee nel suo progetto imprenditoriale.

 

Nel 1974 è il figlio di Giovanni, Ermenegildo, a prendere le redini dell’attività di famiglia. Anche Gildo è un vulcano di idee: lavora duramente, ma non gli basta. Con ingegno e lungimiranza guarda al futuro e capisce che i tempi sono maturi per proporre qualcosa di più rispetto al pane. Da quel momento, inizia una nuova storia, che ancora non ha finito di raccontarsi e che - dopo la recente scomparsa di Gildo - vede protagonisti i figli Giovanni e Matteo. 

 

Neanche il Covid ha fermato Gildo e la sua famiglia. Sono ben sette i punti vendita inaugurati durante la pandemia. E seppur il momento non sia dei più felici, Giovanni e Matteo non smettono di sperimentare e di guardare al futuro. Proprio come ha sempre fatto il loro papà.

 

 

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