Iniziativa finora inedita, ma riuscita, efficace e molto apprezzata dai più giovani.
La prima edizione del concorso “Mario Merlo”, dedicata al poliziotto e Cavaliere che fu Presidente dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato (oggi guidata da Agostino Scuncia), ha visto premiati con una borsa di studio 3 ragazzi di diverse fasce d’età, uniti da un tratto comune: sono figli di dipendenti della Polizia, in servizio o in quiescenza.
Le tracce su cui ragazzi di medie, superiori e università erano chiamati a misurarsi, messe a punto dai vertici della Questura in collaborazione col direttore di Rete55 Matteo Inzaghi, hanno affrontato tre temi particolarmente sentiti.
I più piccoli si sono confrontati col desiderio di comunicare via whatsapp al proprio papà o alla propria mamma l’orgoglio e il senso di appartenenza di chi trova nei genitori il senso stesso dell’appartenenza all’uniforme, alla Legalità e allo Stato. Ad avere la meglio, Gloria Mozzanica, autrice di un messaggio affettuoso quanto significativo.
Ai più grandicelli il compito di inviare tutt’altro tipo di messaggio, indirizzato a un compagno di scuola che fa il bullo coi più deboli. A spuntarla, Francesca Costa, che ha saputo contemperare l’esigenza di difendere un amico con la disponibilità al dialogo.
Agli studenti universitari, infine, il compito di scrivere una lettera più lunga e articolata a un coetaneo, ipotizzando che stia per diffondere sui social un video compromettente, a danno di un’amica comune. In questo caso la vincitrice è Ashley Prina-Campbell, la quale si è distinta per sensibilità, empatia e proprietà di linguaggio.
A tutti loro, i nostri complimenti. Ragazzi così ci restituiscono una buona dose di fiducia, conforto e ottimismo.