Parla di "lucido disincanto" Manuela Maffioli, assessore al Commercio che descrive così la tenuta delle attività commerciali a Busto Arsizio.
39 attività in più rispetto alla scorsa analisi dell’ufficio SUAP, segno di una città che tiene fede alla propria tradizione e al suo distretto, pur con la consapevolezza di una realtà globale difficile da interpretare, impossibile da prevedere.
Più nel dettaglio, aumentano i negozi non alimentari, scendono lievemente quelli alimentari, restano invariate le attività con cibo da asporto.
Una fotografia che ora l’amministrazione comunale dovrà scandagliare nel dettaglio, cercando di intercettare eventuali discrasie tra un quartiere e l’altro.
L’analisi, conferma il presidente Rudy Collini, premia quel gioco di squadra che continua a credere nel valore socioculturale, e non solo economico, del commercio di vicinato, che ha saputo reggere alla batosta di covid, restrizioni e chiusure, e che adesso si prepara all’onda d’urto della crisi innescata dal conflitto russo-ucraino, tra costi impazziti e materie introvabili.