"Non ho mai visto una cosiddetta "minoranza" aggredita dopo lo spettacolo di un comico che ne prendeva in giro determinate peculiarità, ma in compenso ho visto comici uccisi per le battute pronunciate sul palco".
Così Stefano Chiodaroli riassume la propria "allergia" nei confronti del politicamente corretto, che, dice, per motivi di propaganda o di slogan, decontestualizza gag e pezzi di spettacolo per farne motivo di attacco e denigrazione.
La riflessione rientra nel quarto d'ora di chiacchierata che il comico, autore e artista poliedrico condivide con Matteo Inzaghi.
All'orizzonte, la direzione artistica del Caffé Teatro e un eterno amore che, in futuro, potrebbe bussare nuovamente alla sua porta: il Cinema.