C’è chi produce e chi vive a rimorchio.
Tradotto, c’è la cultura laboriosa e produttiva del Nord e c’è il Reddito di Cittadinanza del Sud.
E c’è Marco Reguzzoni, ex capogruppo alla Camera, ex presidente della Provincia, ex giovane rampante del Carroccio, che oggi è anagraficamente meno giovane (ma fisicamente immutabile), imprenditorialmente impegnato e politicamente esperto.
Le sue parole, così riportate dall’Agenzia Adnkronos, accompagnano e “santificano” le dichiarazione di Umberto Bossi, artefice di un Comitato del Nord che, dall’interno della Lega, ha il compito di rilanciare i temi della prima ora, quella questione Settentrionale che sancirono gli esordi e decretarono i successi del Senatur, balzato nel giro di pochi anni da ruvido e genuino politico locale a imprescindibile esponente di Governo.
A dieci anni dall’abbandono della politica attiva, ma a molti meno dalla nascita del “Grande Nord”, Reguzzoni sembra intenzionato a mandare un messaggio forte e chiaro ai vertici del partito, reduci dal deludente risultato delle Politiche e vicini all’assemblea generale in programma giovedì 6 Ottobre a Saronno. O forse per mandarne più di uno: per dire che il progetto salvianiano della “Lega Nazionale” è già bell’e tramontato (“Il 60% di Scampia ai 5 stelle dice che c'è parte del Paese che vuol continuare ad essere mantenuta e una parte dell'Italia che non ci sta”, commenta l’esponente bustocco) e che il ritorno di Bossi alla Camera non sarà semplicemente simbolico. Ma squisitamente politico.