100 anni ciascuno, due secoli in due. Un doppio traguardo commovente e sbalorditivo per una coppia inossidabile come Fulvia Borsani ed Enrico Buzzi, entrambi classe 1922.
Fidanzati poco dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale incontrano subito il primo mastodontico ostacolo, che si chiama campagna d’Africa e che, per il soldato Enrico, si traduce in prigionia.
Ciononostante, lui non smette di scriverle e una volta tornato a casa va subito a cercarla, avvistandola, sola e bellissima, sulla banchina della stazione, pronta per andare a Milano.
Si abbracciano e non si lasciano più. Nel 1946 si sposano, danno vita a una splendida famiglia, marciando fianco a fianco per oltre 75 anni, muovendosi tra Porto Ceresio e Varese, e arrivando a spegnere, a pochi mesi di distanza l’uno dall’altro, le loro 100 candeline a testa.
Perché l’Amore vince su tanto, quasi tutto, comprese le difficoltà che i figli di questi tempi considerano insormontabili e che Enrico e Fulvia guardano con l’occhio sornione di chi è scampato alle bombe, ai fucili, alla lontananza forzata, alle privazioni più rigide. E alla fine si è ritrovato. Per sorridere alla vita, a figli, nipoti, amici. A chi è già qui e a chi, prima o poi, arriverà.