Edilizia, ombre sul Bonus. Ance: "Legalità e chiarezza"

Nel quadro del protocollo sulla legalità siglato da Ministero dell’Interno e vertici nazionali degli Edili, costruttori, Guardia di Finanza, Prefettura, e “vicini di casa” (gli edili del Canton Ticino) si sono confrontati sulle storture di un meccanismo da sorvegliare, ma anche da snellire. Colombo: “Un provvedimento cambiato 18 volte crea solo confusione”

Qualunque iniziativa pensata per rilanciare economia e lavoro rischia di finire nel mirino della criminalità, che traduce incentivi e agevolazioni in scorciatoie verso il facile guadagno.

Vale anche per il Bonus, caro ai costruttori e osservato speciale della Guardia di Finanza, pronta a passare a setaccio richieste e filiere per evitare infiltrazioni e storture e già intervenuta, come conferma i comandante provinciale, Generale Crescenzo Sciaraffa, per alcuni "indebiti vantaggi fiscali ottenuti da chi non ne aveva alcun diritto".

Basta una mela marcia per rovinare l’intero cesto, commenta amaramente il presidente Massimo Colombo, padrone di casa nell’incontro-confronto organizzato in ANCE nel quadro del protocollo siglato, a livello nazinale, dai vertici dell'associazione e dal Viminale. In campo anche il Vicario del Prefetto, Salvatore Ciarcià, e il direttore della società svizzera di costruzioni, Nicola Bagnovini, alle prese, in Canton Ticino, con un momento tutt’altro che semplice.

Ciononostante, chiosa il presidente Colombo, un alleato della legalità è senz’altro la chiarezza, delle regole così come degli strumenti. Il che non può dirsi del Bonus, grande opportunità che per tante imprese rischia di tradursi in incubo.

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