Entra nel vivo anche a Varese il dibattito sulla riforma della giustizia, che la sottosezione dell’Associazione Magistrati boccia su più fronti.
Primo tra tutti, quello che punta all’abolizione del reato di abuso d’ufficio, considerato dall’ANM un indicatore frequente di altri reati più gravi: “Spesso – dice Lorenzo Dalla Palma – dall’abuso risaliamo alla corruzione”.
Perplessità anche sui paletti imposti alla pubblicazione delle intercettazioni, consentite solo se citate esplicitamente dal GIP e sulle novità legate alla valutazione dell’eventuale custodia cautelare, affidata a un collegio di giudici.
“Non ci sono i numeri”, afferma Marcello Buffa.