Busto: Rizzo parla coi Repubblicani. E smonta la Sinistra

I Repubblicani di Reguzzoni intervistano Marco Rizzo, che si sofferma sulle contraddizioni del PD. E non solo

"A chi dovrei chiedere il permesso per partecipare a una tavola rotonda? Ai sinistrati che votano per mandare le armi in giro per il mondo? Agli antifascisti da passerella? Agli armocromisti del Pd? A chi?". Basterebbero queste domande per trasmettere un'idea indicativa del "Marco Rizzo pensiero" e dell'intervista che il Presidente onorario del Partito Comunista e co-fondatore di Democrazia Sovrana Popolare ha rilasciato a Marco Linari, penna de I Repubblicani, associazione politica fondata da Marco Reguzzoni. Il punto, però, è che lo scambio con Rizzo va ben oltre le ruvide frasi ad effetto, entrando nelle pieghe di una riflessione politica che non concede sconti a niente e nessuno, incardinandosi sul superamento di qualunque schematismo. Punto di partenza, la notizia di un movimento "rossobruno" che metta insieme destra e sinistra storiche, postmissini e postcomunisti, Alemanno e Rizzo. Narrazione affascinante, secondo l'ex europarlamentare, ma nulla più: "La verità - precisa - è che mi limito a partecipare a un convegno organizzato da chi, come l'ex sindaco di Roma, è dichiaratamente contrario alla guerra. Cosa che, a quanto pare, non interessa a nessuno". Poi, tra le righe della bella conversazione con Linari, Rizzo evoca termini apparentemente vetusti e, in realtà, pienamente attuali. Ad esempio, il proletariato. O meglio, la progressiva proletarizzazione di un'ampia fetta di popolazione, complici lo strapotere della Finanza, il finto ambientalismo e l'immigrazione forzata che, afferma, è solo un'altra faccia del capitalismo. Secondo Andrea Mascetti - avvocato molto noto a Varese, tra i fondatori di Terra Insubre, nonché membro del direttivo dei Repubblicani - Rizzo prende pochi voti perché il nostro è un Paese "conformista e ignorante". L'interessato ringrazia per il complimento indiretto, ma rilancia: "Alle nostre manifestazioni le piazze si stanno riempiendo". Tradotto, il vento sta cambiando, complice un presupposto: niente più paletti, niente più steccati. Si dialoga con tutti, Alemanno e Reguzzoni compresi.

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