Como: Mattia, astrofisico prodigioso, torna all'Insubria

Ricerca da 1,5 milioni per l’astrofisico Mattia Sormani, che porta all’Insubria uno studio sui buchi neri

Ha vinto un bando del Consiglio di ricerca europeo da un milione e mezzo di euro con un progetto per studiare il trasporto di materia verso il centro della Via Lattea e l’alimentazione dei buchi neri e verrà a realizzarlo all’Università dell’Insubria, nella sede di Como.
È Mattia Sormani, giovane astrofisico che, dopo dieci anni di studi all’estero, ha scelto di tornare in Italia chiedendo di trasferire il finanziamento Erc Starting Grant 2023 dall’ateneo tedesco di Heidelberg, con cui aveva partecipato al bando, all’ateneo della sua terra di origine.
L’Insubria accoglie così un “cervello di ritorno” di grandissime potenzialità, che è anche il suo primo Erc winner. Il programma Erc, European Research Council, è stato creato dall’Unione Europea nel 2007 e finanzia talenti per svolgere “ricerca di frontiera” in qualsiasi disciplina, con l’eccellenza come unico criterio di selezione: eccellenza del ricercatore e del progetto proposto.
Ineccepibile il curriculum di Sormani, 35 anni, originario di Sormano, nel Comasco: Liceo scientifico Galileo Galilei di Erba, laurea nel 2012 all’Università di Pisa e alla Scuola Normale di Pisa, un dottorato a Oxford in Astrofisica teorica, ricercatore all’Università tedesca di Heidelberg, dove si trovava quando ha partecipato all’Erc, e all’Università britannica del Surrey, dove si trova ora. Con Mattia c’è la famiglia, che lo ha seguito nei suoi spostamenti e si prepara a tornare in Italia, a Como: la moglie Viviana Ponta, che ha una laurea in musicologia, un dottorato di ricerca in filologia moderna e un diploma di pianoforte in Conservatorio, e i figli Stella e Francesco, cinque e due anni.

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