Il riconoscimento di Regione Lombardia corona un anno fantastico per il Maga di Gallarate, ad annunciarlo il presidente Andrea Crespi, alla presentazione delle tre nuove mostre di arte contemporanea aperte da domenica 17 dicembre. Un importante traguardo dopo 12 anni dalla fondazione del museo grazie anche al contributo dell’assessore regionale alla cultura Francesca Caruso.
Nelle tre nuove esposizioni la personalità di una delle maggiori protagoniste dell’avanguardia del secondo novecento, Dadamaino (Edoarda Emilia Maino) fino ai più recenti progetti degli artisti Michele Ciacciofera e Giovanni Campus.
Domenica 17 dicembre 2023 il MA*GA di Gallarate (VA) apre al pubblico tre nuove esposizioni che, fino al 7 aprile 2024, propongono ai visitatori uno sguardo approfondito su altrettante personalità del panorama artistico contemporaneo italiano: Dadamaino (1930-2004), Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969) e Giovanni Campus (Olbia, 1929).
La retrospettiva dedicata a Dadamaino (Edoarda Emilia Maino, 1930-2004), è curata da Flaminio Gualdoni, realizzata in collaborazione con l’Archivio Dadamaino, con il supporto di Galleria Arte Martinelli (Lodi, Miami Beach), ripercorre attraverso 80 opere le tappe fondamentali della carriera dell’artista milanese, partendo dall’esordio della sua ricerca sulla pittura monocroma e sulla superficie spaziale della tela, avvenuto alla Galleria Prisma nel 1959, anno in cui Dadamaino abbandona l’informale per adottare quelle formulazioni astratte che caratterizzeranno tutta la sua evoluzione creativa.
Condensare l’infinito, è il titolo della personale di Michele Ciacciofera (Nuoro, 1969), curata da Alessandro Castiglioni, realizzata col supporto di BUILDING, che presenta un progetto che evoca i viaggi dell’artista che, dalla Sardegna, percorrendo l'arco alpino, giungono in Bretagna e infine in Scozia, alla ricerca di quelle forme archetipiche che sono alla base di culti e identità di popoli che tramite pratiche scultoree arcaiche aspiravano a creare un dialogo tra la terra e il cielo, tra l’umano finito e l’assoluto infinito. L’esperienza diretta dei luoghi e soprattutto la loro interiorizzazione da parte di Ciacciofera sono fattori fondanti per la realizzazione dell’opera d’arte.
La personale di Giovanni Campus, curata da Emma Zanella, mette in luce l’ultimo impegnativo progetto dell’artista sardo (Olbia, 1929), iniziato alla fine del 2020, che ruota attorno alla pratica del disegno che fin dai primi lavori degli anni cinquanta accompagna la sua ricerca teorica, artistica e persino la quotidianità.
Il disegno infatti è per l’artista un percorso esperienziale poetico il più delle volte autonomo, capace di portare la progettualità sulle soglie del limite, in una dimensione marcatamente speculativa.
In questo ultimo ciclo in particolare, il disegno a china, per propria natura lento e meditativo, è una riflessione sul senso globale del lavoro nella sua temporalità e consequenzialità.
Questo focus dedicato a Giovanni Campus nasce in occasione della recente e importante donazione di un fondo di dieci opere scelte dall’artista per la collezione permanente del MA*GA.
Le mostre di Dadamaino e Michele Ciacciofera sono realizzate con il contributo di Regione Lombardia nell’ambito del progetto Italia 2050. Centro di Ricerca per l’arte italiana 1950-2050. Come parte dell’attività istituzionale del MA*GA, le iniziative sono sostenute in qualità di main partner da Ricola, SEA Aeroporti di Milano, Missoni, Saporiti Italia; special partner: Banca Generali Private; partner: Lamberti; supporter: Camal - le vie del cotone, Engel & Völkers.