Varese: Forza Italia, con Longhini per la (dis)continuità

Compito del neo coordinatore FI Simone Longhini, ricucire gli strappi e lavorare in equilibrio tra ieri e oggi

Energia rinnovata nel partito che ha appena compiuto 30 anni. Orfano del suo fondatore, ma determinato a ritrovare una spinta e una risposta popolare che in tanti, all’indomani della morte di Berlusconi, davano per impossibile.
Il Congresso di Forza Italia, a Varese, si presenta così. Con una Villa Ponti affollata e plaudente e un neo coordinatore eletto per acclamazione.
In sala ci sono forzisti della prima ora, simpatizzanti, volti delle diverse correnti che da tempo animano il centrodestra berlusconiano e di cui Longhini intende farsi interprete, garante e collante, in un difficile equilibrio che abbini la discontinuità politica, semantica e persino estetica imposta dal ciclone chiamato Mensa dei Poveri e la continuità elettorale di chi, di voti, ha sempre saputo portarne.
Perciò, tra i primi compiti del neo leader, c’è quello di ricucire lo strappo con Pietro Zappamiglio, risorsa politica, ma anche espressione cattolica di un basso varesotto che scalpita e che di suole, sul territorio, ne ha già consumate parecchie.
Stando alle parole di Chicco Vettori, comunque, i presupposti sono costruttivi.

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