Carpi: A Palazzo dei Pio il “Rumore della Memoria”

Carpi: arte e impegno Civile per i 50 anni del Museo al Deportato. Il percorso scandito da oltre 70 opere

Intende riportare l’attenzione collettiva sulla tragica storia della segregazione razziale in Italia la mostra “Il Rumore della memoria. Arte e impego civile per i 50 anni del Museo al deportato", ospitata ai Musei di palazzo dei Pio a Carpi. La città è stata testimone di quel drammatico periodo. A pochi chilometri dal centro infatti, in località Fossoli, sorgeva il campo di concentramento per ebrei, voluto dalla Repubblica Sociale Italiana, successivamente trasformato in campo poliziesco e di transito, utilizzato dalle SS come anticamera dei lager nazisti. Il percorso parte da alcune tavole dello studio architetti BBPR di Milano (Lodovico Barbiano di Belgiojoso, Enrico Peressutti, Ernesto N. Rogers), cui si deve la struttura del Museo al Deportato, concepito negli anni sessanta e inaugurato il 14 ottobre 1973, con i bozzetti originali di Renato Guttuso e Corrado Cagli che, con Alberto Longoni, Picasso e Léger, hanno realizzato alcune delle pareti all’interno delle tredici sale del museo. L’esposizione, curata da Ada Patrizia Fiorillo e Lorenza Roversi, presenta una selezione di oltre 70 opere, tra dipinti, sculture e grafiche, provenienti da raccolte pubbliche e private. Con i già citati artisti, anche opere di Julio Gonzales, Emilio Vedova, Giacomo Manzù, Sandro Cherchi, Franco Garelli, Mirko Basaldella, Ernesto Treccani, Tono Zancanaro ed Ennio Morlotti. Un nodo centrale della mostra è dedicato al corpus grafico di disegni di Aldo Carpi, realizzato in gran parte durante la sua prigionia a Mauthausen e Gusen. Di luce e speranza, parla l’ultima parte del percorso affidato alle opere di Carlo Carrà, di Georges Braque, accomunate dal tema della colomba. La mostra rimarrà in calendario sino al 1° maggio. Orari al pubblico: venerdì, sabato, domenica e festivi, 10 - 13 e 15 - 19.

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