La lettera si intitola "No Comment", ma in verità di commenti ce ne sono eccome.
La firma è di Barbara Carabelli, sindaco uscente di Carnago in corsa per un secondo mandato.
Sullo sfondo, il confronto recentemente organizzato da Setaccio in collaborazione con la Consulta Giovani e un argomento che, in paese, fa discutere da anni: ovvero, l'uscita del Comune dal bacino di Coinger, azienda pubblica che gestisce i rifiuti di 22 paesi del varesotto.
A seguito della serata e delle parole di Fabrizio Taricco, ex sindaco ed ex amministratore della società, Carabelli mette nero su bianco il proprio disappunto. E noi lo riportiamo integralmente:
"Nel corso della serata di giovedì 16 maggio 2024, durante il confronto pubblico tra le Liste candidate alle prossime amministrative, il candidato di “Nuove Prospettive”, Fabrizio Taricco, conscio del fatto che non vi era alcuna possibilità di replica, sulla base del regolamento previsto per lo svolgimento della serata stessa, ha accusato l’Amministrazione in carica e in particolare la sottoscritta, di essersi rifiutata di organizzare un incontro pubblico nel quale affrontare l’uscita da Coinger.
In molti si sono accorti del mio disappunto di fronte a tale affermazione e ritengo che, vista la poca trasparenza dimostrata da parte di qualcuno, sia arrivato ora il momento di dire quello che ho taciuto per tutto questo periodo onde non compromettere il percorso che ci ha consentito di recuperare la gestione diretta del servizio di igiene pubblica e la disponibilità della piattaforma ecologica, già oggetto di concessione cinquantennale alla stessa Coinger da parte di una Giunta nella quale proprio Taricco ricopriva la carica di vice-sindaco.
In data 29/06/2020, i Sindaci dei Comuni che avevano deciso di intraprendere una trattativa in ordine al processo per il passaggio alla tariffa puntuale di bacino hanno dovuto sottoscrivere un accordo di riservatezza che impediva loro di divulgare gli step della negoziazione con Coinger, che a tale passaggio era oltremodo interessata, tanto da aver sostanzialmente “imposto” ai soci la scelta tra l’adozione di detta tariffa o il recesso, sanzionato con gravose penali.
Il prosieguo della trattiva era subordinato alla sottoscrizione dell’accordo di riservatezza, la trattativa doveva restare tra le parti riservata, nel senso che le informazioni non potevano essere divulgate all’esterno… L’accordo prevedeva, fra l’altro, che, in seguito alla chiusura della trattativa (sia nel caso in cui si fosse trovato un accordo; sia nel caso in cui le parti non si fossero accordate) le informazioni si sarebbero potute rendere disponibili per l’accesso ai soggetti che ne avrebbero avuto diritto e che ne avessero fatto richiesta ai membri del Consiglio Comunale, all’autorità giudiziaria o agli organi di controllo, con preavviso ai soggetti controinteressati e a Coinger. Inoltre le notizie alla stampa dovevano essere previamente concordate tra le parti.
Praticamente un’operazione “blindata” e sentirsi accusare da chi era in quel periodo Amministratore Unico di Coinger, che come Amministratori siamo stati distanti dal cittadino perché non abbiamo coinvolto la cittadinanza nella scelta di cambio di gestore, sembra davvero una presa in giro e mancanza di rispetto non solo nei nostri confronti ma di tutta la Comunità.
Per la cronaca, la richiesta di un gruppo di cittadini in merito ad un incontro pubblico, peraltro anche con la partecipazione di Coinger, è stata fatta recapitare in data 14/01/2022, quando la trattiva “blindata” ed il recesso si era già concluso e il margine di divulgazione delle informazioni come detto non c’era.
Coinger è una Società in House.
Per definizione le Società in House dovrebbero lavorare come braccio operativo di un Ente pubblico, una sorta di articolazione che agisce nell’interesse dell’Ente statale, che le controlla come se fossero proprie, ma forse in questa vicenda si è verificato un’inversione nei ruoli.
Il Comune ha dovuto rivolgersi all’Autorità giudiziaria per poter recuperare, in via transattiva, la piena disponibilità di un servizio pubblico essenziale e, con l’avvenuto passaggio ad altra Società in House, Sieco, cari concittadini, posso ora dichiarare di essere fiera e orgogliosa della scelta di cambio di gestore effettuata e di aver dato la possibilità al Comune di Carnago di essere libero da ogni vincolo.
A questo punto ritengo sia chiaro il perché reputo la vicenda Coinger un capitolo chiuso e che Carnago abbia il diritto di poter voltare definitivamente pagina sulla questione". Barbara Carabelli