(Adnkronos) – Il mercato della Roma dei Friedkin, per ora, è legato a una serie di ipotesi. Nomi che come spesso accade a inizio luglio durano lo spazio di 24 ore, il tempo di essere buttati nella mischia per vedere l'effetto che fa. Ci sono però alcuni punti fermi, a partire da Daniele De Rossi, e alcune incognite evidenti, prime fra tutte le voci che riguardano le intenzioni della proprietà e l'ipotesi, secondo alcune indiscrezioni fondata, di uno scenario che preveda un progressivo disimpegno. I contratti scaduti il 30 giugno e la fine dei prestiti liberano posti in rosa e sgravano il monte ingaggi, partendo da quelli pesanti di Lukaku, Rui Patricio e Spinazzola. L'obiettivo dichiarato è quello di cambiare strada rispetto alle recenti abitudini: non più giocatori esperti a parametro zero, e con stipendi alti, ma investimenti su giovani talenti, per rifondare una rosa che possa avere prospettive di crescita. Una variabile importante è il tempo. A pochi giorni dall'inizio della preparazione per la prossima stagione, sono attesi i primi colpi utili sia a dare una consistenza tecnica al progetto sia a soddisfare le aspettative dei tifosi che hanno risposto con una grande apertura di credito alla campagna abbonamenti, chiusa a 38mila tessere per lasciare lo spazio di incasso ai biglietti delle singole partite. Il punto fermo, che non deve diventare però un parafulmine, resta l'allenatore-bandiera De Rossi. Ha firmato un triennale importante e deve essere, nei piani dei Friedkin, l'uomo che garantisce un processo di crescita strutturale. Intorno a lui, e in accordo con il nuovo responsabile dell'area tecnica Florent Ghisolfi, va costruita una squadra che possa aspirare a migliorare il sesto posto con cui ha chiuso il campionato e confermarsi protagonista in Europa League. Non è facile farlo subito e non è facile farlo senza mettere a disposizione di chi fa mercato la disponibilità finanziaria che serve. E saranno le mosse dei prossimi giorni e delle prossime settimane a svelare
le reali intenzioni dei Friedkin
. Per ora, non si è mosso quasi nulla. E il silenzio, ormai marchio di fabbrica sul piano della comunicazione, non aiuta a contrastare la perplessità che serpeggia nell'ambiente romano. Ma come insegnano tutte le sessioni di calciomercato, la diffidenza e la preoccupazione che accompagna questi giorni può trasformarsi rapidamente in nuovo entusiasmo nel caso in cui arrivassero acquisti mirati e si iniziasse a intravedere un disegno coerente con le ambizioni di società e tifoseria. (Di Fabio Insenga) —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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La Roma deve rifondare senza perdere tempo: il mercato difficile dei Friedkin
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