Busto: Sacco azzurro, in centro è “disobbedienza civile”

Sacchi non conformi o esposti in giorni sbagliati: rifiuti, in centro a Busto scatta la “disobbedienza civile”

Atmosfera bollente a Busto Arsizio e non soltanto per le temperature finalmente estive, ma anche per gli ordinari gesti di “disobbedienza civile” – diciamo così - che si verificano lungo le strade nei confronti del tanto discusso sacco azzurro. Il caso più recente scoppiato è quello dei sabati di luglio in centro, l’ultima zona in cui è iniziata la sperimentazione della nuova raccolta e dove gli operatori ecologici si trovano davanti a montagne di sacchetti esposti nel giorno sbagliato o non conformi. Tipo quelli azzurri che possono ingannare l’occhio per via del colore, ma che non sono quelli distribuiti da Agesp. Forse perché da molti il microchip identificativo che permette di risalire al proprietario - e dunque di approntare la tariffa puntuale che dovrebbe entrare in funzione a gennaio, in base al principio “paghi i rifiuti che produci” - viene ritenuto un sistema da stato di polizia, anziché per incentivare la pulizia dell’ambiente. Fatto sta che Agesp avvisa: “Le nuove modalità di raccolta sono diffuse da mesi: i sacchi sbagliati non saranno ritirati”. Cittadino avvisato, mezzo salvato. Sennò, c’è da aspettarselo, scatteranno le multe. E, di conseguenza, altre polemiche.

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