Un'operazione di rilievo internazionale, dal valore multimilionario e capace di smascherare l'aspetto più torbido di ciò che definiamo lusso.
È quella condotta dalla Guardia di Finanza di Varese, su mandato della Procura Europea recepito dal Tribunale di Varese e in sinergia con i finanzieri di gran parte d'Italia.
L'indagine riguarda una maxi frode nell'ambito della vendita di auto di lusso e ha portato al sequestro preventivo di beni per 7,6 milioni di euro, all'arresto di due persone, residenti in Campania e ora confinate ai domiciliari, e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre decine di soggetti fisici e giuridici.
Al centro dell'articolata indagine, un'agenzia di pratiche automobilistiche campana, che elaborava una serie di stratagemmi utili a raggirare le norme sul versamento dell'IVA e, anzi, a incassare indebitamente dei crediti d'imposta.
L'ammontare complessivo di fatture per operazioni inesistenti sarebbe si circa 20 milioni.
I sequestri colpiscono 428 rapporti bancari e finanziari, 28 immobili, 65 terreni, 20 auto.