Varese: Giovani e casa, idee chiare e valigie pronte

Interessante dibattito sul rapporto tra giovani e casa. Presenti imprenditori di ANCE, accademici e manager

L’incontro sul rapporto tra giovani e casa, promosso da ANCE e accolto da ArredoPiù, ha proposto un ampio ventaglio di dati e prospettive e punti di vista.
Ciascuno dei relatori - dagli esperti di Università Cattolica e Insubria, fino agli addetti ai lavori come Francesco Castelli, presidente dei giovani di ANCE, Cedric Trabaldo, Juri Franzosi e Alessandro Pascucci – ha tentato di trasmettere i nuovi concetti dell’abitare così come studiati o recepiti sul campo, nelle loro quotidiane interlocuzioni.
Impossibile riassumere in pochi secondi i tanti dati, analisi e testimonianze emersi durante il dibattito.
Ma a restare impressa è la profonda trasformazione delle nuove generazioni, le quali, almeno nell’ambito dell’impresa e delle professioni, si smarcano dalla cultura delle fondamenta: noi, i nostri padri e nonni abbiamo sempre visto la casa non solo come luogo in cui vivere, ma come dimensione esistenziale in cui piantare radici, riconoscersi e invecchiare.
I giovani chiedono case pronte, accessoriate, funzionali, possibilmente collocate in centri abitati dotati di servizi, infrastrutture.
Tradotto, non sono solo i telefoni ad essere diventati smart.
E’ il concetto di quotidianità ad aver accelerato il passo e a tenere le valigie pronte perché cambiare indirizzo e lavoro non è più eccezione, bensì regola.
Resta da vedere se, o in che misura, questa dinamicità possa sfociare nella provvisorietà, rifiutando e superando il valore della stabilità e della costruzione.
Ma qui rientrano in gioco principi e valori che dipendono dalla persona.
E almeno su quelli, Tempo, mercato e abitudini contano fino a un certo punto.

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