Busto: Grazie prof. Boracchi, un’autentica educatrice

Matteo Inzaghi saluta “a modo suo” la preside Cristina Boracchi, in pensione dal 2 Settembre

Per fare l’insegnante basta un contratto. Per esserlo serve molto di più. E proietta verso un ulteriore traguardo, quello dell’autentico educatore.
Non un lavoro, ma un imprescindibile sistema di valori, che a Busto Arsizio ha avuto per molti anni un’ambasciatrice d’eccezione: Cristina Boracchi.
Ora la preside del Liceo Crespi va in pensione ed è inutile dire che la sua mancanza si sentirà eccome.
Perché la scuola pubblica – storica e caleidoscopica, a volte magnifica altre volte sgarrupata – ha bisogno di professionalità così: sensibili, colte, capaci di intercettare le traiettorie della modernità e di agganciarle al bagaglio umanistico di cui il nostro Paese è così ricco e, spesso, drammaticamente ignaro.
Da anima e infaticabile organizzatrice di Filosofarti al ruolo di giurata per il Premio Chiara Giovani, Cristina ha sempre confermato una vocazione che si è da subito tradotta in progetto: dare ai ragazzi le chiavi per un futuro che sia di necessaria consapevolezza prima che di legittima ambizione.
Perché solo così il talento può piantare salde radici, anziché disperdersi nel vento.

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