Busto: “Luca, in Paradiso per il bene fatto alla città”

Torno, don Colombo: “Luca, l’alone di mistero suscita interrogativi. In Paradiso per il bene fatto alla città”

"La morte di Luca ha un alonte di mistero che suscita tanti interrogativi, ma senza una risposta": don Giuseppe Colombo spiega così perché la morte improvvisa di Luca Torno - 53 anni, fondatore dell’agenzia di comunicazione Royal Time e organizzatore di tanti eventi, non solo in città– abbia lasciato sgomenta la comunità. Impossibile, all’arrivo della bara nella basilica di San Giovanni a Busto Arsizio, non pensare alle tante volte in cui quella piazza lo ha visto protagonista di svariate manifestazioni.
Il destino ha voluto che lui, che ben padroneggiava l’uso dei social, abbia fatto parlare di sé anche nel momento in cui se n’è andato, alla ricerca di una spiegazione a una morte prematura, che ha colpito i molti che lo conoscevano.
Chissà se si sarebbe aspettato tanto clamore. Forse il via libera della magistratura alla cremazione, dopo la richiesta dell’autopsia per la morte sopravvenuta domenica 25 agosto mentre era a casa, spegnerà tanto interesse. Ma oggi non importa. Perché oggi, finalmente, non è il giorno delle parole. E’ il giorno dei gesti d’affetto silenziosi, delle presenze numerose ma non ostentate, della preghiera per un uomo che ha collaborato con molte aziende e associazioni di volontariato, oltre che con il Comune, e a cui va anche il ricordo di monsignor Severino Pagani, lontano da Busto, ma vicino col cuore.
Da domani, la vita in città e il lavoro dei suoi collaboratori riprenderanno. Lo sapeva bene Luca. Chi lo conosceva e gli voleva bene, ricorda sul sagrato che, come diceva lui, “The show must go on”, “Lo spettacolo deve continuare”. Non rispettare la sua regola sarebbe fargli un torto.
Resta il dolore, ma restano anche le parole di don Colombo: "Il Signore si ricordi il bene che ha fatto per la nostra città e lo porti in Paradiso".

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