Milano: Mostra Titanic, quando il Mito ti avvolge

Allo Spazio Lampo-Farini la storia del Titanic appare intrigante, al netto delle attrazioni post-cameroniane

Bisogna portare con sé una buona dose di incanto e di predisposizione emotiva per godere appieno della mostra sul Titanic, visitabile a Milano, nello Spazio Lampo dello Scalo Farini.
Sì, perché la prima cosa da fare è "spogliarsi": allontanare l'eredità ingombrante del film di Cameron, che condiziona la prima parte dell’esposizione con una serie di attrazioni fanciullesche: la foto sulla prua, stile Rose&Jack, la musica in sottofondo e altre iniziative iconografiche legate a doppio filo col kolossal.
Niente di male, per carità, ma se la mostra si limitasse a questa parte, la suggerirei agli under 14 e la sconsiglierei a tutti gli altri.
Invece, bastano pochi passi per tuffarsi in ben altra esperienza: arricchita da proposte storiche e tante foto d'epoca dedicate soprattutto alla dimensione umana. Del resto, la vicenda del Titanic è, prima di tutto e prima della tragedia, una storia di persone: di ambizione sfrenata e di gravoso impegno, che coinvolse tremila lavoratori per 3 anni di lavori.
Da notare, poi, la componente immersiva e interattiva: ed eccoci allora entrare in sala macchine, salire sul ponte di comando, riprodotti fedelmente grazie a suoni e immagini, per poi ritrovarci nell’oceano, cioè quell’enorme area dedicata all'affondamento: resa particolarmente toccante dalla riproduzione dello scambio di telegrammi tra lo sventurato transatlantico e le altre navi: una comunicazione prima garbata, poi febbrile, quindi disperata e infine silente…
L'ultima sezione, quella completamente virtuale, non è adatta a tutti, proprio perché tanto coinvolgente da mettere in discussone equilibrio e facoltà percettive.
Per visitare bene la mostra serve almeno un'ora e mezza. E qualcosa, credetemi, vi resterà. Indipendentemente dal film.

Disponibile su Google Play
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