Varese: Orrore di Casbeno, chiuse le indagini

Procura chiude le indagini a carico di Marco Manfrinati, che il 6 Maggio uccise il suocero e ferì l’ex moglie

Quattro capi d'imputazione, che rimandano Varese all'orrore del 6 Maggio 2024.
Quel giorno, in zona Casbeno, Marco Manfrinati uccise a coltellate l'ex suocero, Fabio Limido, e ferì gravemente la ex moglie, Lavinia.
I fatti, che sconvolsero l'intera comunità e fecero discutere l'Italia intera, tra mobilitazioni di piazza e dimostrazioni di solidarietà alle vittime, vengono messe nero su bianco dalla Procura di Varese, che annuncia la chiusura delle indagini.
Nell'avviso, firmato dal Sostituto Procuratore Maria Claudia Contini, vengono descritti i reati dei quali Manfrinati, in carcere a Busto Arsizio, è chiamato a rispondere.
Il primo, appunto, descrive l'omicidio di Limido, assassinato con "almeno 25 coltellate dirette al volto e al collo".
Il secondo riguarda la feroce aggressione alla ex moglie Lavinia, colpita da diversi fendenti, di cui "almeno 18 diretti a volto e gola", provocandole ferie gravissime che, scrive la procura, non sono sfociate nella morte grazie all'intervento di papà Fabio e di due vicini che hanno allontanato l'aggressore, nonché per il solerte intervento dei soccorsi.
Il terzo e quarto reato riguardano la violazione del divieto di avvicinamento e il possesso ingiustificato del coltello, utilizzato poi per l'aggressione.

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