I giudici del lavoro non hanno ancora potuto misurarsi con le consegenze (o gli effetti collaterali) del Jobs Act, la riforma del lavoro in vigore dal Marzo 2015. Secondo Elena Fumagalli, del tribunale di Busto Arsizio, parte delle controversie future si concentrerà su nodo del rimansionamento, cioè la possibilità per un lavoratore a rischio licenziamento di conservare il posto, a patto che accetti un'altra mansione lavorativa. Anche se meno importante.
ULTIMA ORA
- Covid 2024, cosa c'è di nuovo su XEC la variante che dominerà in inverno
- Daniele, nato due volte, dal trapianto di cuore alla mezza maratona: la storia
- Ucraina-Russia, Zelensky: "Guerra può finire nel 2025, nuovo piano entro gennaio"
- Cop 29, approvato accordo: 300 miliardi di dollari all'anno per i Paesi poveri
- Figc, idea Del Piero per la presidenza: un numero 10 per la federazione?
- Mandato d'arresto Netanyahu, Tajani: "Salvini parla da capopartito, decidiamo Meloni e io"
- Parma-Atalanta 1-3, Gasperini aggancia Inter in vetta
- Berrettini, il colpo stellare e Kokkinakis va ko - Video
- Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 24 novembre 2024
- Vannacci lancia il suo movimento 'Il mondo al contrario': "Nessuna spaccatura con Salvini"
Jobs Act, la voce del giudice
La riforma del lavoro e il nodo del “rimansionamento”
- Pubblicato il
Redazione Rete55
Articoli correlati
Redazioni
Categorie
© 2023 - Totopartners s.r.l. | via delle industrie, snc - 21040 Gornate Olona (VA) | P.IVA 09164771009