Sinti, cosa pensa la gente?

A Gallarate le opinioni dei cittadini sono discordanti: c’è chi sostiene il sindaco Cassani, e chi no

C’è chi pensa ai bambini e al loro futuro; chi punta i piedi sul valore assoluto della legge; chi ritiene sia opportuno trovare una nuova sistemazione, prima di radere al suolo l’area di via Lazzaretto, e chi ha perso la pazienza e pretende che le abitazioni abusive vengano demolite, subito. La decisione di sgomberare il campo Sinti di Gallarate, presa dal sindaco Andrea Cassani, non mette tutti d’accordo. I cittadini sono divisi e non è difficile raccogliere le loro opinioni: in centro città, a poche ore dalla manifestazione organizzata dagli stessi nomadi, che in corteo hanno raggiunto il municipio per protestare, non si parla d’altro.

 

Da un lato, alcuni cittadini si chiedono dove verranno sistemate queste persone, una volta abbattute le loro abitazioni, e credono che sia opportuno aiutarle. Dall’altro, in molti sostengono il sindaco Cassani e chiedono il rispetto della legge, contro ogni abuso. Tra le voci che si fondono in piazza, anche quella di Paolo Caravati, vicesindaco della città nell’era Mucci, che ai nostri microfoni ripercorre la storia dei Sinti, a partire da 15 anni fa.

 

Tante opinioni dunque. Ma il dado ancora non è stato tratto: fondamentale l’incontro previsto nelle prossime ore e che vedrà allo stesso tavolo, ancora una volta, il sindaco Cassani e alcuni rappresentanti del campo di via Lazzaretto. Riusciranno a trovare un accordo, capace di frenare le ruspe? O la demolizione sarà inevitabile?

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