Comincio a chiedermi se vivrò abbastanza da assistere a un 25 Aprile normale. Non mi considero anziano, ma il dubbio sta prendendo forma, perché il conflitto che lacera quella pagina di Storia si ripresenta, ogni anno, puntuale come un orologio. Cambiano personaggi e copione, ma il film resta sempre lo stesso: divisioni, conflitti ideologici, più simili a una recita a soggetto che a un reale confronto.
Si apre così l'editoriale che Matteo Inzaghi dedica alla Festa della Liberazione. E a tutte le divisioni che, anche quest'anno, caratterizzano la giornata.