“Non stiamo al Governo per divertirci, ma per cambiare l'Italia. Quindi, o si fa a modo nostro, o si torna al voto". È un Matteo Salvini arrabbiato al punto giusto quello che alle 21.30 di giovedì sale sul palco di Golasecca, ospite della festa nazionale della Lega Lombarda, accolto dall'ormai consueto bagno di folla, dalle acclamazioni e da un diluvio di selfie degno della più amata rockstar.
Bersaglio preferito del Ministro dell'Interno non è tanto l'opposizione, citata poco e solo per dar contro ai nemici di sempre, Renzi e Boschi, quanto gli alleati a Cinque Stelle. Al vicepremier non piacciono le esitazioni di Tria sulla manovra, né le parole di Toninelli sui cementificatori leghisti. E sull'autonomia? “Avanti tutta”, sentenzia. “Così come sulla giustizia”.