"Asse coi Cinque Stelle? È prematuro. Aspettiamo Mattarella"

Parla il PD Alessandro Alfieri, ieri a Roma per l’importante seduta in Senato. Al Capo dello Stato il compito di sbrogliare la matassa

"Prima sconfitta per il capitano del Papeete". Esordisce con una battuta, Alessandro Alfieri, senatore del Partito Democratico, quando gli chiediamo di illustrare, dal suo punto di vista l'attuale situazione politica. 

"La maggioranza di Palazzo Madama - commenta - si è ribellata ai diktat di Salvini, che in pieno delirio di onnipotenza pensava di essere, in un colpo solo, Presidente della Repubblica e delle Camere di poter dettare i tempi della crisi a suo piacimento".

Ma perché, secondo l'esponente PD, si è giunti a una situazione tanto incerta? "La verità, afferma Alfieri, è che il leader della Lega ha fatto saltare il governo per evitare la responsabilità della manovra e dell’aumento dell’IVA. Sono troppe le promesse fatte in campagna elettorale che non può mantenere. Ora però il Re è nudo. Adesso, o Salvini si rimangia tutto e non sfiducia più Conte, oppure continuando a chiedere elezioni spingerà gli altri partiti a valutare altre ipotesi di lavoro per evitare lo sfascio dei conti e del Paese".

Ma tra queste ipotesi di lavoro c'è anche il possibile asse M5S-PD?

"È prematuro parlarne - risponde Alfieri - Ieri abbiamo visto in maniera evidente come, in Parlamento, esistano maggioranze alternative. Tuttavia, è giusto che ora la palla passi al Capo dello Stato. Spetta a lui indicarci la strada, dettandone tempi e modalità. A differenza di Salvini, noi, sappiamo bene dove iniziano e dove finiscono i poteri che la Costituzione ci riconosce".

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