Il primo effetto della stretta sta tutto lì, nella interminabile coda che, lentamente, arranca verso il valico del Gaggiolo.
Centinaia di auto incolonnate. Centinaia di lavoratori in paziente attesa che i doganieri eseguano i controlli resi più rigidi e severi dal giro di vite imposto dalle autorità italiane e ticinesi, nella speranza di contenere la diffusione del coronavirus.
"Normalmente - ci racconta una signora, impiegata presso un'azienda di Mendrisio - il mio tragitto da casa, a Varese, al valico di Gaggiolo, dura tra i 10 e i 12 minuti. Oggi ho calcolato più di un'ora, a passo di lumaca. e per raggiungere l'ufficio, cosa che di solito faccio in 25 minuti, ci ho messo un'ora e tre quarti".
Lo stesso Google Maps, che normalmente indica in 5 minuti la percorrenza in auto tra la Folla di Malnate e la frontiera, questa mattina sentenziava una durata del tragitto ben più lunga: 58 minuti.
Evidentemente, l'obbligo di "restare a casa" e di affidarsi allo smart working non ha risparmiato a tanti frontalieri, costretti invece a recarsi sul posto di lavoro, un inizio di giornata da incubo.