Non solo Coronavirus. Finalmente, anche in Asst Sette Laghi, è possibile concentrarsi (anche) su altro.
Non che a Varese le attività estranee al Covid siano mai state congelate, (il Circolo ha risposto a tutte le Urgenze, confermando il proprio ruolo regionale di Trauma Center e di hub per la Cardiologia Interventistica e per la neurologia e stroke), ma per quasi 3 mesi l'emergenza ha costretto a sospendere parte dell'attività, nell'interesse delle tante persone colpite, ma anche a difesa dei pazienti non Covid, che era bene restassero lontani dai luoghi di facile contagio.
E così, come anticipato, alcuni giorni fa dal DG Gianni Bonelli a Rete55 (per rivedere l'intervista, clicca qui), l'attività chirurgica si appresta a imboccare la strada del recupero, puntando a un numero considerevole di interventi: 3.600 da qui alla fine dell'anno. Una media di 500 operazioni al mese, che mirano a garantire almeno il 70% delle prestazioni normalmente erogate. Per raggiungerlo, ci saranno fasi in cui l'attività chirurgica raggiungerà punte di oltre l'80% rispetto a quella a regime.
Massima priorità alla chirurgia oncologica di ogni specialità e a quella finalizzata al trattamento di patologie tempo-dipendenti: per questi ambiti, l'attività garantita sarà del 100%.
Per la precisione, si tratta degli interventi eseguiti dalla Breast Unit e di quelli eseguiti dalla Chirurgia generale ad indirizzo toracico, dalla Chirurgia generale ad indirizzo endocrino-metabolico, dalla Chirurgia generale ad indirizzo oncologico, dalla Neurochirurgia, dall'Otorinolaringoiatria e dall'Urologia.
Da sottolineare che l'attività Covid non è affatto sospesa. In parallelo alla suddetta ripresa dell'attività chirurgica, L'Ospedale di Circolo continuerà ad essere un hub di rilievo extraterritoriale anche nella lotta al coronavirus. Come da indicazione regionale, la struttura manterrà circa 100 posti riservati ai malati Covid.