Attilio Fontana è sotto scorta.
Da ieri il Presidente di Regione Lombardia sarà accompagnato da un agente, come stabilito dalla Prefettura di Varese, preoccupata dalle gravi minacce che, nei giorni scorsi, sono state scagliate all’indirizzo del Governatore.
Alcuni scalmanati hanno imbrattato un muro definendo Fontana un “assassino”, riferendosi alla gestione dell’emergenza Covid. Qualche ora dopo, sul web, estremisti del CARC (Comitato di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo) hanno rincarato la dose.
Da qui la decisione di assegnare, al numero uno di Palazzo Lombardia, una protezione “di livello 4”, con un agente che, d’ora in poi, accompagnerà gli spostamenti dell’ex sindaco di Varese.
Da notare che, a differenza dei predecessori Roberto Formigoni e Roberto Maroni, quotidianamente accompagnati da diverse guardie del corpo e auto di protezione, Fontana si è distinto, fin dall’inizio del mandato in Regione, per un approccio di gran lunga più sobrio e disinvolto, passeggiando da solo, specie nella sua amata città giardino, e muovendosi con il solo autista. Ora, a causa delle pesanti minacce alla sua incolumità, si vede costretto a cambiare abitudini.