Smantellato il bordello di Varedo

Dietro al night club brianzolo si nascondeva un giro di prostituzione gestito da italiani, che sfruttavano ragazze in stato di indigenza. In campo, i Carabinieri di Saronno

Sono sei le persone finite in manette per un giro di prostituzione scoperto a Varedo.

Gli arresti, effettuati dai Carabinieri di Saronno, sono scattati tra le province di Varese, Como, Lecco e, appunto, Monza Brianza.

Padre e figlio, di origini calabresi, di 74 e 47 anni, avevano messo in piedi un'organizzazione strutturata e gerarchizzata, capace di generare migliaia di euro al giorno, attraverso lo sfruttamento di giovani donne italiane e straniere in stato di difficoltà economica, o addirittura di indigenza, raggirate con false promesse e poi costrette a prostituirsi.

Le prestazioni si svolgevano all'interno di un Night Club, spacciato per circolo privato (con tanto di comodo idromassaggio al centro dell'area "vip"). Il locale, gestito da un uomo albanese era opportunamente nascosto, visto che, per accedervi, occorreva attraversare un ristorante, sito al piano terra di uno stabile di periferia.

Tra le persone coinvolte, figurano una ragazza di 28 anni, compagna del 47nne, accusata di fare da prestanome di aziende e conti corrente riconducibili al sodalizio criminale;  un 49nne, ritenuto gestore degli affari per conto di padre e figlio e altri due individui, un italiano e un albanese, che svolgevano il ruolo di autisti.

Le indagini scaturiscono dalla richiesta di aiuto di una delle giovani, italiana, la quale, in stato di choc, aveva chiamato i Carabinieri, raccontando di aver subito violenza, dopo essere stata costretta a fare uso di alcol e droga.

Un resoconto confuso e pieno di contraddizioni, utile, però, ad avviare le indagini. E a smantellare un'odiosa pagina di sfruttamento, come conferma, nell'intervista in coda al servizio, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Saronno, Pietro Laghezza.

 

 

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