Un'altra bella storia dall'Ospedale di Busto Arsizio, che vede riassunte nella stessa persona il fronte di coloro che combattono il Covid e quello di chi ne è affetto.
Patrizia Merlo, Coordinatore tecnico del Laboratorio di Analisi dell'Ospedale di Busto Arsizio, ha contratto il coronavirus lo scorso Dicembre e sofferto di una forma di polmonite che l'ha accompagnato per diverse settimane ("Ricordo ancora quel pranzo di Natale che non aveva sapore", ricorda la dottoressa).
Oggi, completamente guarita e grata, a chi l'ha curata e alla Provvidenza, visto che, su di lei, il Covid ha agito in maniera di gran lunga meno aggressiva rispetto a quanto sofferto da tanti altri, Patrizia ha voluto mettersi a disposizione, donando il proprio sangue alla causa.
E così, la Coordinatrice di Laboratorio è diventata la prima volontaria che ha donato il suo plasma iperimmune, utile alla guarigione dei malati.
Tecnicamente, la procedura è illustrata da Paola Giuliani, Direttore Sanitario di ASST Valle Olona: "Il sangue viene prelevato e scomposto direttamente da uno strumento specifico, che separa il plasma dalla parte cellulare, subito reinfusa al donatore. Generalmente, si raccolgono 550-700 ml di plasma in 45-60 minuti. La donazione è sicura e indolore. Una volta infuso ai malati di Covid, secondo procedure dettate da protocolli internazionali, il plasma iperimmune agisce come un vero e proprio farmaco".