Menti diaboliche e senza scrupoli quelle scoperte e ingabbiate dalla Polizia Postale di Milano, in collaborazione con la Questura di Varese.
Quattro persone, due uomini e due donne, sono state arrestate (tre sono già in carcere, una ha l'obbligo di dimora nel proprio Comune) nell'ambito di un'indagine che ha portato alla luce un'organizzazione criminale sofisticata e micidiale, che ora dovrà rispondere di accesso abusivo a sistema informativo, autoriciclaggio, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina in concorso, ingressi e permanenza illegale sul territorio dello Stato.
Nello specifico, gli inquirenti hanno ricostruito 16 accessi abusivi che hanno consentito al sodalizio di introdursi nei conti online di uno Studio di Commercialisti milanesi e saccheggiare 200 mila euro. Secondo round, visto l'analogo colpo ai danni di una società di ristorazione cui, con modalità analoghe, erano stati rubati 230 mila euro.
Sempre su internet, avevano poi pubblicato falsi annunci per l'affitto di case-vacanza, raggirando ignari turisti.
Ma i reati non si limitavano all'ambito virtuale. Sul piano fisico, infatti, il gruppo è riuscito a introdurre una finta collaboratrice domestica in casa di un'ignara famiglia (modalità che, come affermato dagli stessi agenti, ricorda la trama del film "Parasite"), derubata di assegni prontamente incassati dalla truffaldina colf.
Infine, il favoreggiamento della immigrazione clandestina di stranieri in Italia, fornita attraverso l'organizzazione di matrimoni fasulli, branca dell'operazione che ha visto l'Ufficio Immigrazione della Questura di Varese avviare le procedure di espulsione a carico di quattro algerini.
L'operazione "Mala Fides" conferma l'astuzia dei criminali abili nell'aggirare i filtri di sicurezza online messi a punto da privati, banche e imprese. E riafferma l'importanza del reparto di Polizia Postale, abile nel ricostruire vicende rese ancor più intricate dal "web-labirinto".