Dopo aver ascoltato cronache, annunci e dichiarazioni altrui, Alessandro Casali rompe il silenzio e dice la propria. Lo fa da candidato sindaco della Lega e da protagonista di uno strappo che rischia di costare caro al centrodestra di Luino.
Ma l'idea di fare la figura del voltafaccia, o di colui che, pur di tentare la corsa solitaria, ha mandato in malora gli accordi di coalizione, all'attuale vicesindaco non piace affatto. Perciò, in una nota inviata di buon mattino, l'esponente del Carroccio precisa che, la scelta di candidarsi, rappresenta un motivo di coerenza.
"Sono stati i nostri (ex) alleati - precisa - a stracciare i presupposti stessi della coalizione, tentando di imporre una candidatura civica (quella di Lorena Cesarin, proposta inizialmente dal sindaco Andrea Pellicini. Quest'ultimo, nei giorni scorsi, ha ufficializzato la svolta, facendo da capolista a sostegno del candidato Franco Compagnoni. Per rivedere l'articolo coi dettagli, clicca qui) che portava con sé una serie di conseguenze politiche per noi inaccettabili".
Da qui, prosegue Casali, la decisione di andare da soli. Una scelta coraggiosa, necessaria, che si affida all'autorevolezza del "capitano" e alla compattezza della squadra: Lombardia Ideale, guidata nell'impresa da Giorgio De Vincenti, e una compagine civica che vede in Andrea Napoli il proprio referente.
"Luino non si può arenare - afferma il candidato sindaco - E se farò molto come sindaco sarà perché potrò contare su un team autorevole, competente e leale".