Una prova generale, che ieri a Varese contava pochi addetti, ma che ora dopo ora va montando e che da qui a breve potrebbe portare in piazza decine di ristoratori, baristi e, più in generale, esercenti drammaticamente colpiti dall’ultimo DPCM, dalla chiusura anticipata dei locali, ma anche di cinema, teatri e palestre.
La morale è semplice ed è ben riassunta dalle parole dei presenti in Piazza Carducci, a cominciare da Daniele Tombolato e Claudia Ferrario: “Ci hanno chiesto di mettere in sicurezza i nostri locali e noi lo abbiamo fatto, investendo quattrini e riducendo gli incassi. E adesso? Ci chiudono alle 18, pietra tombale su qualunque attività debba il proprio successo agli aperitivi, alle cene e ai dopocena”.
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