Avevano già percepito dall'INPS 61 mila euro senza averne diritto.
12 persone (tutte straniere, magrebine e albanesi) sono state denunciate a piede libero per aver intascato il Reddito di Cittadinanza sulla base di attestazioni di cui la Polizia di Frontiera di Luino ha determinato l'infondatezza.
Ad innescare l'indagine, l'Ufficio Immigrazione luinese, cui spettava il compito di esaminare le pratiche relative ai soggetti in questione. In quella sede gli agenti hanno notato che alcuni degli stranieri interessati all'iter dichiaravano di percepire il Reddito di Cittadinanza senza essere titolari dei permessi di soggiorno previsti.
Tra gli aspetti che sono rapidamente emersi, la falsa attestazione relativa alla effettiva permanenza di alcuni di loro sul territorio nazionale: alcuni dichiaravano di essere in possesso di permessi di lunga durata, quando, in realtà, detenevano documenti da rinnovare ogni due anni; altri sostenevano di risiedere in Italia da 10 anni e non da pochi mesi, come, a stretto giro, è stato confermato dagli accertamenti del caso.
Una donna ha dichiarato di essere cittadina italiana. In verità, non aveva nemmeno presentato domanda per diventarlo.
Le somme sono state erogate dall'ente previdenziale tra l'Aprile 2019 e l'Ottobre 2020 e accreditate sulle Carte RDC, che sono state immediatamente bloccate dalle autorità, insieme ai fondi ancora giacenti. I nuovi pagamenti sono stati sospesi.