La storia di Laura, la chiameremo così per proteggere la sua identità, fa venire i brividi. Laura ha subito per anni le violenze del suo compagno. Le botte e gli insulti sono arrivati subito, appena la coppia è andata a convivere, e non sono mai finiti. Anzi, presto quell’uomo senza scrupoli e sentimenti ha iniziato anche a picchiare il loro bambino, affetto da autismo e che - proprio a causa di ciò che ha dovuto subire - è diventato aggressivo, agitato, manesco.
Laura ha trovato la forza e il coraggio per denunciare quell’uomo violento. Ma a poco è servito: per ragioni che sono difficili da immaginare e da comprendere, il giudice - dopo solo nove mesi di carcere - gli ha permesso di uscire di galera. Lui ha subito fatto ritorno a casa, per ricominciare ad insultare Laura e il bambino.
Bisogna parlare di violenza, sempre - dice Laura. Le donne vittime di soprusi devono essere consapevoli di non avere colpe. E devono trovare il coraggio per denunciare e per riprendere in mano la loro vita. Quel coraggio che ha permesso a Laura e a suo figlio di tornare ad essere liberi.