Ragioni economiche, ambientali, viabilistiche.
La battaglia che il Comitato di Via Selene ha ingaggiato con l'Amministrazione Comunale di Varese non è certo strumentale: a suffragio del proprio dissenso, i residenti producono parecchia documentazione, con tanto di foto, mappe e tante, tante rivendicazioni.
Materia del contendere, com'è ormai noto, i lavori connessi al nuovo centro commerciale che Esselunga sta realizzando alle porte della città, tra via Gasparotto e viale Europa.
Un'opera che, in previsione, renderà esponenziale il già notevole traffico della zona, rendendo necessarie alcune infrastrutture di supporto.
Dopo il sopralluogo organizzato lo scorso Settembre (per rivedere il nostro Speciale dedicato a quella giornata, clicca qui) e i nonostante i ripetuti inviti ad affrontare i nodi che il Comitato, da parecchio tempo, chiede di sciogliere, Palazzo Estense ha tirato dritto e deliberato, in data 28 Dicembre, il nulla osta al progetto.
Oggi Alessandro Goitan e Rossella Bernasconi hanno voluto tornare nuovamente sul tema, dettagliando in un documento i tanti coni d'ombra che, a loro parere, si estendono sul futuro del comparto e invocando, in extremis, un ancor possibile cambio di rotta.
In sintesi, sul fronte viabilistico, i contestatori stigmatizzano le dimensioni della rotatoria numero 4, in fase di attuazione ma concepita nel 2015, sulla base di antichi studi e di un progetto (quello della Gasparotto-Borri) ormai stralciato: "Il buon senso - scandisce Bernasconi - dovrebbe portare il Comune a rivedere le previsioni e a ridurre costi e impatto ambientale della rotonda". Ma il Comitato ha da ridire anche sulla "fluidificazione" del traffico che la giunta Galimberti spera di ottenere a lavori ultimati: "L'impressione, prosegue Bernasconi, è che nella zona tra via Selene e Schianno i mezzi pesanti non verranno affatto agevolati. Inoltre, troviamo paradossale che un progetto di nuovo conio finisca per avvicinare il traffico al centro storico, anziché allontanarlo".
Ci sono poi una questione pratica (al tema espropri pare non sia stata ancora dedicata sufficiente chiarezza) e una questione ambientale non indifferente, che Goitan riassume così: "Il cantiere sta già devastano l'area verde, assediando le sorgenti del Selvagna e mettendo a rischio una delle ultime Paludi del territorio".
Ma c'è di più: "Tra le opere di compensazione di cui Esselunga si farà carico - conclude il portavoce - leggiamo di notevoli interventi a beneficio di Villa Toeplitz, situata dalla parte opposta della città: dobbiamo forse dedurre che l'area di via Selene, a giudizio del Comune, è figlia di un dio minore?".