Lombardia rossa, 7 sindaci: "Fare luce sugli ultimi mesi"

I primi cittadini di Milano, Bergamo, Brescia, Varese, Cremona, Lecco e Mantova (tutti esponenti PD) invocano una “operazione trasparenza”, che getti luce sui dati diffusi dopo il 12 Ottobre e restituisca fiducia a cittadini e imprese

Un problema tecnico, amplificato dalla politica e foriero di danni devastanti sull’economia e sull’intera comunità lombarda.

Così i 7 sindaci lombardi targati PD riassumono la situazione kafkiana nella quale si trova la Regione, sprofondata in una Zona Rossa che, stando alle news di questi giorni, non meritava di subire.

Già, ma da quanto? A formulare il fatidico quesito e ad aprire la videoconferenza fiume di oggi è Giorgio Gori, sindaco di Bergamo che chiede di ricostruire le origini dell’equivoco, tornando indietro di oltre 2 mesi, per l'esattezza al 12 Ottobre: "E' possibile - spiega l'ex candidato governatore - che il cortocircuito al centro dello spaventoso e deleterio disguido sia partito allora".

Parola d'ordine, quindi, chiarezza. Ma anche autorevolezza: "Qui c'è in ballo il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni - afferma il milanese Beppe Sala".

E se il bresciano Del Bono si concentra sull'evidente problema di gestione dei dati, che caratterizza non solo il conteggio dei contagi, ma anche quello dei tamponi, il varesino Galimberti guarda con occhio critico le pesanti ripercussioni del caos sul mondo dell'impresa e del commercio.

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